Prato ha da sempre un’anima contemporanea che la contraddistingue e che forse è stata decisiva per reagire positivamente ai rapidi mutamenti socio-culturali che si sono assecondati dentro e fuori le sue mura. Prato, la città di Curzio Malaparte, giornalista, scrittore e poeta pratese dei primi del Novecento, del distretto tessile e della più grande comunità cinese d’Italia, oggi è un crogiolo di moltissime etnie, che a volte si integrano ed altre si scontrano. Prato è una città da scoprire, con un fascino particolare.
La nostra passeggiata racconta una faccia insolita della città, quella della street art di Yuri, BLU e Dem, i quali hanno scelto di colorare mura, sottopassi e vecchie fabbriche tessili, dando nuova vita a scorci dimenticati. Il nostro punto di riferimento sarà la stazione di Porta al Serraglio, molto comoda per chi vuole visitare il centro storico di Prato visto che Piazza del Duomo si trova a circa trecento metri.
YURI – LA FABBRICA A PEDALI
Dalla Stazione di Prato Porta al Serraglio, una volta usciti in direzione di Piazza del Duomo, proseguiamo a destra seguendo Via Cavallotti per un brevissimo tratto, fino ad arrivare al sottopasso che collega Piazza Ciardi a Via del Serraglio. Sopra di noi i binari e sotto uno splendido murales dell’artista Yuri Romagnoli, attivo in molte altre città italiane come Palermo. Il giovane street artist ha voluto rappresentare su entrambi i muri del sottopasso una storia illustrata della tradizione tessile protagonista dello sviluppo del distretto industriale di Prato.
L’opera è caratterizzata dal colore rosso sgargiante su fondo bianco e rappresenta le varie fasi della produzione tessile, immaginando una vera e propria fabbrica a pedali, alimentata dall’energia generata dalle biciclette guidate dai vari personaggi raffigurati. La bicicletta è una delle tematiche ricorrenti nelle opere dell’artista che qui si combina con la tradizione e la storia di Prato, in una metafora contemporanea sulla forza lavoro che fa crescere e sostiene l’economia di una città. L’opera fa parte del più ampio progetto “POli di CreAttività“, uno dei progetti di riqualificazione urbana che ha animato la vita cittadina di Prato nell’ultimo periodo.
BLU – A VERY LONG STORY
Torniamo davanti alla stazione e stavolta proseguiamo a sinistra fino ad incontrare un brevissimo sottopasso che ci fa immettere in Viale Galilei. Il sottopasso è percorribile a piedi, essendo collegato alla pista ciclabile che costeggia tutto il fiume Bisenzio. Infilatevi nel sottopasso e scoprirete “A very long story“ dello street artist italiano BLU, uno dei più apprezzati a livello internazionale. L’opera è un vero e proprio racconto a tappe dell’evoluzione dell’essere umano, dai primi microrganismi all’uomo in carne ed ossa. L’artista non risparmia una critica velata alla società contemporanea e rappresenta gli ultimi essere umani dell’opera con armi e fucili. Il murales risulta un po’ consumato dallo smog e dal trascorrere del tempo, visto che sono passati ben dieci anni dalla sua ultimazione. Nel pieno rispetto delle logiche della street art BLU ha rifiutato ogni possibilità di restaurare l’opera, poiché nel suo stesso concepimento era prevista una morte da deterioramento progressivo.
Ci auguriamo che possiate vederla il prima possibile, prima che il tempo faccia il suo corso, ma se così non fosse BLU ha lasciato il suo segno in un altro punto di Prato, anch’esso appena fuori dalle mura del centro storico ma dalla parte diametralmente opposta ai murales compresi in questo tour. Nei pressi di Piazzale Nenni, BLU ed Ericailcane, un collettivo molto produttivo, hanno realizzato un murales che ha come soggetto un corpo umano letteralmente diviso a metà, le cui interiora sono manipolate da un uccello meccanico. Inquietante ma d’effetto!
Blu ha deciso di donare un altro piccolo capolavoro a cielo aperto anche a Grosseto, altra città toscana che si fa valere sul fronte della street art.
DEM – OSSERVARE IL MONDO CON GLI OCCHI DEGLI ALTRI
Il più recente, ma non meno importante, murales di Prato ha trovato casa sulle mura della ex fabbrica Calamai su commissione del Teatro Metastasio, così da celebrarne la nuova stagione. L’opera è stata realizzata da Dem, un famoso street artist lombardo. La facciata che ospita il murales è rivolta verso il fiume Bisenzio ed è facilmente visibile dalla pista ciclabile che costeggia Viale Galilei. Basterà raggiungere la riva del fiume lasciandosi alle spalle il murales di BLU. Proseguendo a piedi lungo la ciclabile, dopo un breve tratto, vi troverete sulla sinistra questo imponente graffito super colorato. Lo stile e le opere di Dem si ispirano a figure mitologiche e fantastiche, che mixano esseri umani, animali e piante.
Il polittico rappresenta la complessità della città di Prato ed al contempo rimanda al cartellone del Teatro Metastasio. La coppia sulla sinistra indica gli elementi che seguono e che raccontano Prato e i suoi profondi mutamenti, partendo dalla storia (l’Etrusco sotto la luna piena), passando per la Donna Cinese, che rimanda alla grande comunità cinese di Prato, per l’Uomo Albero che indica l’attaccamento alla natura e per il Danzatore Afro Sudamericano, simbolo delle rispettive comunità, fino ad arrivare all’ultima figura, l’Inimmaginabile, ovvero un futuro auspicabile dove i vari elementi si fondono per dare vita a qualcosa di nuovo. Questa ultima figura infatti richiama, nella forma e nei motivi, tutte quelle che la precedono ed in mano tiene un cartello con scritto “MET” (che sta, appunto, per Metastasio).
Finito il tour, dopo esservi nutriti l’anima con un po’ di arte a cielo aperto, non vi resta che iniziare ad esplorare il resto della città, che non mancherà di sorprendervi ed incuriosirvi.
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